tira il vento sulla terazza al mattino
ho ordinato i fogli
quei biscotti ollandesi enormi sanno di sciroppo di zucchero
e a volte non lo so in che lingua devo chiedere
se tu mi comprendi.
Guido fino a Mecsek
Al mattino e dopo
Sono forte e leggera allo stesso tempo
invulnerabile
la sera vivono di nuovo le foglie del ricino
e le gocce-scheggie dei baci stridono nel nulla sull’asfalto
fiori lussureggianti sul mio vestito di notte
non conta cosa mi metto domani
il bianco degli occhi, azzuro dell’acciaio
il rosso delle labbra
alla fine prenderó il caffé – saró bella
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