passi nel tumulto di una cittá grande
il sole scrive la mia ombra sulla strada
e uno sconosciuto vi aderisce
sui monti l'erba accarezza il cielo
salgo
vedi ora sono piú vicina agli angeli
adesso sai, vengo da lí dove ti danno la birra in bicchieri sbocconcellati
ho uno specchio rosso
se lo apro
nel mio palmo c’é l’aria e una nuvola innocente
sorridi sei bellissima – scritto sul vetro
qui nascondo il profumo del tiglio
se occorre mi velo la faccia
c’é chi nasce
c’é chi ferma un momento insopportabile
io rinasco lí nel suo inferno
il paese del bugiardo e dell’infantile
é pieno di sassi e di sabbia
di materie noiose
stringe la mano debolmente
mi stupisce
sono partita in piedi per la casa da Szálka
ho passeggiato con gli stivali coi tacchi alti
avevo dei libri e ero leggera
ho dimenticato anche le lacrime
a patto che siano esistite
cadute mute nel fazzoletto di carta
gocce di sale sul fianco
io ti do il mio specchio
sia l’azzuro dei tuoi occhi il cielo
la nuvola la macchia del tuo iride
il punto nero dell’aereo la tua pupilla
e vedi
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1 commento:
La dolcezza di questi pensieri traspare in ogni riga, in ogni parola.
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