passi nel tumulto di una cittá grande
il sole scrive la mia ombra sulla strada
e uno sconosciuto vi aderisce
sui monti l'erba accarezza il cielo
salgo
vedi ora sono piú vicina agli angeli
adesso sai, vengo da lí dove ti danno la birra in bicchieri sbocconcellati
ho uno specchio rosso
se lo apro
nel mio palmo c’é l’aria e una nuvola innocente
sorridi sei bellissima – scritto sul vetro
qui nascondo il profumo del tiglio
se occorre mi velo la faccia
c’é chi nasce
c’é chi ferma un momento insopportabile
io rinasco lí nel suo inferno
il paese del bugiardo e dell’infantile
é pieno di sassi e di sabbia
di materie noiose
stringe la mano debolmente
mi stupisce
sono partita in piedi per la casa da Szálka
ho passeggiato con gli stivali coi tacchi alti
avevo dei libri e ero leggera
ho dimenticato anche le lacrime
a patto che siano esistite
cadute mute nel fazzoletto di carta
gocce di sale sul fianco
io ti do il mio specchio
sia l’azzuro dei tuoi occhi il cielo
la nuvola la macchia del tuo iride
il punto nero dell’aereo la tua pupilla
e vedi
domenica 20 luglio 2008
mercoledì 16 luglio 2008
esaurita
abbiamo acceso candele rosse
perché é triste se gli stoppini sono coperti di polvere
anche l’aria si é fermata sulla terazza
fervore statico
le ali delle zanzare ferri battuti
credo di essermi trasferita lí
e tra un po faró ordine
tra le scarpe e tra i libri
chiameró le mie amiche
Anita dipinge il muro
Gabi non risponde
neanche Melinda
Mareszka si é comprata tanti vestiti
é esaurita
mi sono tagliata i capelli perché ho dei dubbi
i gatti si lavano in questi casi
io mi metto solo i vestiti neri e tingo le labbra di scuro
drammatico per l’occasione
e ti osservo
infatti un bicchiere di birra non cambia apparentemente niente
Antigone ha seppellito il morto nonostante tutto
riposo e castigo
sollievo nel fango
scavare umano
la grappa deve essere bevuta con un sorso
deve, e se la danno in un bicchiere fargile
graffia
e tutto si trasforma
ho paura
invece andrei dappertutto
dalla fine del mondo su una collina
dove non c’é orrore e non c’é vuoto
non voglio pensieri
solo funzionalitá
potermi mettere comoda senza di farmi male alla nuca
se chiudi gli occhi escludi lo spazio
da dove ti guardano
dove i colori sono in disarmonia
dove gocciola il rubinetto
voglio sentirti sulla pelle
come nella vasca la schiuma
e le ali sopra mia testa
un uccello é caduto nel camino
l'ho lasciato fuggire
perché é triste se gli stoppini sono coperti di polvere
anche l’aria si é fermata sulla terazza
fervore statico
le ali delle zanzare ferri battuti
credo di essermi trasferita lí
e tra un po faró ordine
tra le scarpe e tra i libri
chiameró le mie amiche
Anita dipinge il muro
Gabi non risponde
neanche Melinda
Mareszka si é comprata tanti vestiti
é esaurita
mi sono tagliata i capelli perché ho dei dubbi
i gatti si lavano in questi casi
io mi metto solo i vestiti neri e tingo le labbra di scuro
drammatico per l’occasione
e ti osservo
infatti un bicchiere di birra non cambia apparentemente niente
Antigone ha seppellito il morto nonostante tutto
riposo e castigo
sollievo nel fango
scavare umano
la grappa deve essere bevuta con un sorso
deve, e se la danno in un bicchiere fargile
graffia
e tutto si trasforma
ho paura
invece andrei dappertutto
dalla fine del mondo su una collina
dove non c’é orrore e non c’é vuoto
non voglio pensieri
solo funzionalitá
potermi mettere comoda senza di farmi male alla nuca
se chiudi gli occhi escludi lo spazio
da dove ti guardano
dove i colori sono in disarmonia
dove gocciola il rubinetto
voglio sentirti sulla pelle
come nella vasca la schiuma
e le ali sopra mia testa
un uccello é caduto nel camino
l'ho lasciato fuggire
appena prima dell'alba
do un senso alle disfunzioni del mio telefono
concepiscilo come un pensiero veloce o come il nostro silenzio
porto la bambina al lago
l’innocenza forma parole
la notte mi ha chiamato Fede in preda all'euforia: hanno vinto al festival
fast-food birra e infine rilassamento
eravamo felici
mi sono svegliata sono uscita per prendere l’acqua e per fare pipí
poi saremo sulla terazza
il raggio di sole getta il caldo sulle piastrelle
sole-ombra ritmo gioco
i davanzali sono appesantiti dai fiori
nel colore del sangue della carne e della pelle
sogno
concepiscilo come un pensiero veloce o come il nostro silenzio
porto la bambina al lago
l’innocenza forma parole
la notte mi ha chiamato Fede in preda all'euforia: hanno vinto al festival
fast-food birra e infine rilassamento
eravamo felici
mi sono svegliata sono uscita per prendere l’acqua e per fare pipí
poi saremo sulla terazza
il raggio di sole getta il caldo sulle piastrelle
sole-ombra ritmo gioco
i davanzali sono appesantiti dai fiori
nel colore del sangue della carne e della pelle
sogno
promessa
tira il vento sulla terazza al mattino
ho ordinato i fogli
quei biscotti ollandesi enormi sanno di sciroppo di zucchero
e a volte non lo so in che lingua devo chiedere
se tu mi comprendi.
Guido fino a Mecsek
Al mattino e dopo
Sono forte e leggera allo stesso tempo
invulnerabile
la sera vivono di nuovo le foglie del ricino
e le gocce-scheggie dei baci stridono nel nulla sull’asfalto
fiori lussureggianti sul mio vestito di notte
non conta cosa mi metto domani
il bianco degli occhi, azzuro dell’acciaio
il rosso delle labbra
alla fine prenderó il caffé – saró bella
ho ordinato i fogli
quei biscotti ollandesi enormi sanno di sciroppo di zucchero
e a volte non lo so in che lingua devo chiedere
se tu mi comprendi.
Guido fino a Mecsek
Al mattino e dopo
Sono forte e leggera allo stesso tempo
invulnerabile
la sera vivono di nuovo le foglie del ricino
e le gocce-scheggie dei baci stridono nel nulla sull’asfalto
fiori lussureggianti sul mio vestito di notte
non conta cosa mi metto domani
il bianco degli occhi, azzuro dell’acciaio
il rosso delle labbra
alla fine prenderó il caffé – saró bella
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