abbiamo dormito tra muri freddi
e tu non c’eri
ti cerco se é possibile
e tu lo aspetti
come la matita del compasso che corre attorno l’ago
irraggiungibilitá necessaria
quell’arco nero protegge dall’insicurezza deprimente dell’infinito
reciprocitá piacere
lasci segni sul mio cellulare
anche io sul tuo
seduta dietro nel pullman guardo il niente
e osservo il mio corpo
si deve anche bere e andare al bagno
immagino la musica
con il ritmo della moto
con il ritmo del mio grembo
che lo segue
ho tagliato la pelle
oppure sei stato tu
escono gocce scure
asciugale
bada a me
curami
ho chiesto troppo e non dovevo
le erbe accanto alla strada sono cresciute fino alle ginocchia
ti immagino lí
accanto a me mentre mi stiro
i tuoi pensieri
li porto con me in tasca
dappertutto
e sorrido se ho un minuto libero
e prendo il caffé con te
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