mercoledì 17 ottobre 2007

Le tue linee e le mie direzioni

il tempo si estende sulla cittá come gelatina
una sua parte trema al sole,
ma che senso ha la tensione superficiale se lo guardo dall’esterno
e dentro gli orologi fanno tic-tac – tutto funziona

andare a fare la spesa e’ come cadere giu’ in un sistema di riferimento
giu’ dall’infinito valore y per un’iperbole
su x = 1 mi faccio male,
comunque non conta
magari non avessi mangiato e non ci fosse quel sapore di metallo

semplifico le linee e le forme
per cui i brividi corrono lungo una linea diretta lungo il mio corpo
cerco di abbandonarmi,
diventare pesante

in libreria ho tra le mani la raccolta delle poesie del Professore
dovrei stimarlo perché ha letto, scritto e adora il vino,
ma detesto le sue interpretazioni e trovo ridicole le sue poesie
poeta laureato il suo indice é sull’arteria dell’epoca e soffia l’altro indice
perché il bicchiere plastica del caffé automatico brucia
brucia, Professore! stia attento, scotta
Achtung Achtung!
poi studia il libretto rigorosamente – Eh.. signorina
lei sa fare meglio, eviti questa compania plebea che ha frequentato le mie lezioni
- Frau und nicht Fräulein, danke Herr Professor – facciamo gli spiritosi perché non ci capiamo

non posso fare nulla contro le labbra viola
il riscaldamento, cadavere campeggia
fa freddo di notte

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