aspiro le frasi ingoiate come succhio la nebbia attorno alla mia testa
scappo a piccoli passi da cio’ che hai sognato per me
noi due sistemi solari giriamo nella casa
occupando lo spazio ottimamente
sei straniero
mi hai infastidito
ho odiato tua presenza
perché ci si puó nascondere cosí profondamente dentro di sé,
per poi non vedere piu’ nulla ?
mi incanta la raffinatezza e l’umiltá riguardo alla distanza
movimenti ripensati ed eleganti e lo scivolare
la funzionalitá delle mosse minute di corpi sconosciuti
come se l’universo si ricreasse in ogni istante.
la luce si rispecchia sulla superficie
mi sento pesante e lascio che l’immagine di una scapola si bruci nella mia retina
alla fine stavamo sedute nella caffetteria
lei prendeva lentamente lo zucchero e nel frattempo ammirava la propria mano
sorrido dentro di me di nascosto
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento