lunedì 5 maggio 2008

{le} ore

come in un cucchiaio che rispecchia il volto

le parole sussurrate mutano

il vecchio gobbo osserva l’infinito attraverso un buco

e ignora cosa é rimasto nella sua stanza

l’immagine del sogno morde un posto per sé nella realtá

e il peso strappa il sacco

la donna lo conserverebbe ma il contenitore é piatto

e come dall’ erba le gocce dell’alba

gocciola giù – lo guardo incantata

la mia disabilitá

le mani del tempo indifferente

i battiti dell’orologio

la parte esteriore del cucchiaio

il riflesso delle parole sussurrate

e il loro mutamento sordo

sono gettati sul cielo

sul blu

con i pesci inesistenti

con i pesci che non possono esistere

col loro gioco e con i loro rumori

chiedo se sia rimasto qualcosa da salvare

di quel liquido

della tinta azzurra

allora subito

prendilo

e nel creare

- nel tuo creare - conservalo

Per me e per le mie passioni vanitose, ti prego!

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