sabato 25 ottobre 2008

venerdí

Die Grenzen der Sprache sind die Grenzen der Welt.

come i bambini sono contenti per lo scivolo

cosí naturalmente succede tutto

le coincidenze dei treni

gente stanca

mi circonda il sogno

ho le mani calde e come tutti

guardo il mio cellulare

o fingo

timidi contatti di occhi tra i passeggeri

una chiamata a voce bassa - ciao, sì. anche tu?

va bene, ci sentiamo dopo. Anch’io. Stai bene, -

poi si torna nel silenzio felpato

nella musica nel giornale

mi nascondo tra le lettere

tra le voci

ascolto solo quello che non capiscoe

cosí determino il significato delle parole

i miei segreti sono negli spazi

nel silenzio del respiro

scrivo – scriviamo la realtà

esercizi di stile

la teoria wittgensteiniana sulla lingua – uno schiaffo alla semplicità

io non credo che l’uomo pensi in parole

se ho sete penso ad acqua

poi dici – ti dirigono gli istinti

il sangue e la carne

paure e desideri

la stanchezza

io volevo davvero solo tornare il piu presto possibile

stare tra le tue braccia

dormiamo

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