giovedì 30 ottobre 2008

anelli

come alla partita di pallacanestro tutta la forza e l’attenzione

si addensa attorno a quei due anelli rossi

ci si dovrebbe concentrare in ogni momento

sulle cose più importanti

i giocatori erano sbalzati di qua e di là dallo slancio

gocce di sudore rinfrescavano il loro corpo

e le batterie non smettevano di suonare


tamás ha chiamato 17 volte la sua moglie

ha bevuto e si é messo a piangere

poi hanno preso dello spumante

abbiamo preso dello spumante

emozioni, festa

i bambini hanno danzato in tondo


poi alla luce di neon braccia scapole colli

maglie coi numeri

bionde sulla tribuna

occhi di volpe


per parlare di me – non lo so – ho giocato a freccette

e ho incontrato un’amica

mi invidia e parte per Parigi

sospetto che lei non sappia il perché

bon voyage ma amie

sabato 25 ottobre 2008

venerdí

Die Grenzen der Sprache sind die Grenzen der Welt.

come i bambini sono contenti per lo scivolo

cosí naturalmente succede tutto

le coincidenze dei treni

gente stanca

mi circonda il sogno

ho le mani calde e come tutti

guardo il mio cellulare

o fingo

timidi contatti di occhi tra i passeggeri

una chiamata a voce bassa - ciao, sì. anche tu?

va bene, ci sentiamo dopo. Anch’io. Stai bene, -

poi si torna nel silenzio felpato

nella musica nel giornale

mi nascondo tra le lettere

tra le voci

ascolto solo quello che non capiscoe

cosí determino il significato delle parole

i miei segreti sono negli spazi

nel silenzio del respiro

scrivo – scriviamo la realtà

esercizi di stile

la teoria wittgensteiniana sulla lingua – uno schiaffo alla semplicità

io non credo che l’uomo pensi in parole

se ho sete penso ad acqua

poi dici – ti dirigono gli istinti

il sangue e la carne

paure e desideri

la stanchezza

io volevo davvero solo tornare il piu presto possibile

stare tra le tue braccia

dormiamo

lunedì 13 ottobre 2008

lode a Eris

a M e anche a P

alla mia amica dà fastidio una donna

chiamiamola Eris

getta polvere negli occhi del suo amore

un capello sul toast

e lascia messaggi sul pc

per scherzo

per carestia

é miserabile

io mi arrabbio con lei

alla fine non posso telefonarle

per consigliarle qualche bravo psicologo

e la donna si tinge le palpebre

e passa per la strada

per la strada?? per la loro strada

si ferma sotto la portona

e lascia lí una mela

cara, non sei biancaneve

anche se sei hai capelli neri come l’ebano

labbre rosse come il sangue

e semmai fossi uomo

sarei innamorata di te – lo sai

sei meravigliosa

non si deve morderla

credo che non si debba morderla

dopo d’inverno

Tout revit, ma bien aimée !
Le ciel gris perd sa pâleur ;
Quand la terre est embaumée,
Le coeur de l'homme est meilleur.

ma l’inverno sta arrivando ancora

e il tramonto arriva sempre prima

il temporale ha portato via i petali dei fiori

la pioggia batte sulle tapparelle

dondolo nel letto

sto sdraiata

infine c’é buio

ascolto i vostri respiri mentre dormite

e quello che mi hanno tolto

la mancanza

mi chiude nel mio corpo

non posso condividere nulla

non posso evitare nulla

non posso dimenticare nulla

non posso perdonare nulla

non posso non immaginare nulla

non posso sognare, stanotte, nulla

non posso da un bel po’ dormire

per nulla

io ho aspettato tanto

sto aspettando

lo aspetto

...

adesso d’autunno sono gialle le foglie

e neri i corvi guardano le nuvole

non ho visto nè le rondini nè le cicogne quest’anno.

tutto resta.

ho perso di nuovo il mio bambino

doloroso e ingiusto

poi sono arrabbiata

2:1 per la morte e siamo ancora nella pausa

banchetto funebre al McDonald’s

il giorno dopo terminazione nella sala operatoria – non capisco

cosa ci sia da terminare

anestesiologo luci di neon e vestiti verdi

ho firmato un sacco di documenti come se fossi padrona dei fatti miei

ironico come la pasta al papavero dopo l’anestesia

o chiacchierare con il ragazzo della sala operatoria

- non mi ricordo davvero.

amore mio, finalmente mi hai portata a casa

ci siamo seduti sulla terazza a bere caffeina

a respirare e a parlare del futuro

guariró

ci ho indovinato una favola per non dover

considerare terminato il terminato

cosí si puó anche ridere