Un’ immagine ravvicinata... da lontano
Un portone marrone e delle porte di vetro con maniglie d’oro
Sono ancora una bambina
Salgo per le scale di marmo
Muri bianchi vuoti, da lontano il suono di un violino
Dovrei aspettare ancora ...
ma entro in una stanza con un enorme pianoforte,
luce nera in una stanza bianca.
In silenzio osservo come la nera superficie lucida
rispecchia il mio viso
sono un po’ sfuocata
passo da un piede all’altro e so che...
”... il maestro si arrabbia se mi becca...”
Accarezzo i tasti e richiudo,
una tenda balla sopra il calorifero al ritmo del silenzio
Vivo davvero per le apparenze
non mi interessano i suoni, solo il riflettersi.
Con gli occhi di bimba guardo le sottili linee di confine tra gli esistenti,
di cui non so se siano il niente, o l’ essere
un’ondeggiante velo di tenda a lato del pianoforte
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