domenica 23 dicembre 2007

fiore

per Te

ti ho aspettato stanotte
volevo dei fiori da te
fiori veri che buttiamo per il letto quando facciamo l’amore
alla luce delle candele,
nella semi-oscurita’
o nello specchio liscio e severo del vetro della finestra
Dipingiamo le lenzuola con i petali
con le labbra con il sudore e con il piacere
e lo facciamo vedere a tutti con orgoglio,

perché non posso piu’ reggerlo da sola e nascondermelo dentro

domenica 16 dicembre 2007

guardami

Credo che i sassi nascano dal niente
L’uomo disegna nella sua fortezza
Io lo penso e non so che cosa lui stia pensando

Sai, voglio essere con te
Se stai seduto o se stai steso sulla pancia
Voglio essere nella tua testa ad ogni costo
O nello spazio che c’é tra i tuoi occhi e il foglio

Sono abbietta e faccio tutto per farmi rivedere
Perché tu li’ mi stai disegnando – guarda, alzo lentamente la
mia gonna per te – sotto non c’é nulla
Non mi importa se mi detesti o se ti piace
Voglio essere lí nella prossima mossa della tua mano.

per me

ho chiuso la porta
ora é come se avessi tempo per mettere in ordine l’appartamento e la mia vita
o uscire nel niente per far vedere
che ci sono anche io e chi sono
vorrei prendere il thé con te
silenzio
l’acqua nel termosifone, movimenti sulle scale
e la farfalla che si fa male contro il vetro della finestra
voglio sentirmi respirare
voglio sentirmi digerire
voglio sentire come diventano tesi e rilassati miei muscoli
non ho fatto l’amore
non hai fatto l’amore
il silenzio mi circonda
corrego lo smalto sulle unghie e dormo

Lacrime del sole

Dai rami cadevano gocce di miele sulle mie spalle e sui miei capelli
E il vento soffiava molto mentre brillava il sole
Lacrime di sole
Il freddo si é nascosto sotto il mio cappotto, sotto la mia gonna -
shhhhhh
avevo la pelle d’oca e ho tolto lentamente le calzette rosse e le calze nere
poi mi sono osservata : gonna, reggiseno rosso e pelle bianca
rosso e nero, e candidezza d’oca
la gonna mette un’ombra sul mio braccio
dalle pieghe mi guardano la mia testardaggine
la mia vanità, la mia lussuria e cosí via
ogni mio difetto

voglio solo un bacio da te – sono piccola e ho freddo
abbracciami, proteggimi
tocco le tue labbre con le mie
mai mi dó completamente a te
ma voglio appoggiare la mia testa sulle tue spalle e chiudere gli occhi
e allora con il battere del tuo cuore ricadere in un buio caldo
in un abbraccio sicuro
ti stringo, ti bacio, ti stringo

mercoledì 5 dicembre 2007

haiku (inverno)

il vento cade
bacca rossa in neve
dolce al miele

pappagallo

i miei segreti sono tra le pareti della cella
e nessuno li conosce
se passo sotto i lampioni nella nebbia
quasi vedo le ombre dei cadaveri appesi
perché hanno impiccato un disgraziato a ogni ferro tempo fa
non ho brividi, vado a casa a occhi chiusi
solo la nebbia e lo spazio verso l’alto, verso il niente, mi stordiscono un po’
non guardare in alto
ho le vertigini perché le stelle sono cosí lontane...
forse non esistono affatto dietro alla nebbia
le colonne di ferro sono le sbarre della mia gabbia e io giro ogni tanto per i miei confini
e’ perfetto fino a che c’è musica per ballare...

dell'aria

oggi e’ primavera nella cittá in cui sono nata
i ragazzi passeggiano in maglietta
- me lo hanno raccontato, ma io non ricordo come é lí
il viadotto e lo zoo,
credo ci siano dei leoni e degli adolescenti matti
e il campanile della chiesa
qui invece tira molto il vento
a volte mi solleva anche, in alto
l’aria diventa meno forte e mi abbraccia
non ci sono monti, se voglio vedo il mare

sai..., se chiudo gli occhi
sei presente davanti a me, quasi tangibile
apro le ginocchia
il mio grembo si tende contro il buio
e pulsa

sabato 1 dicembre 2007

pianoforte

Un’ immagine ravvicinata... da lontano
Un portone marrone e delle porte di vetro con maniglie d’oro
Sono ancora una bambina
Salgo per le scale di marmo
Muri bianchi vuoti, da lontano il suono di un violino
Dovrei aspettare ancora ...
ma entro in una stanza con un enorme pianoforte,
luce nera in una stanza bianca.
In silenzio osservo come la nera superficie lucida
rispecchia il mio viso
sono un po’ sfuocata
passo da un piede all’altro e so che...
”... il maestro si arrabbia se mi becca...”
Accarezzo i tasti e richiudo,
una tenda balla sopra il calorifero al ritmo del silenzio

Vivo davvero per le apparenze
non mi interessano i suoni, solo il riflettersi.
Con gli occhi di bimba guardo le sottili linee di confine tra gli esistenti,
di cui non so se siano il niente, o l’ essere
un’ondeggiante velo di tenda a lato del pianoforte