venerdì 28 settembre 2007

Tra i libri - per il bibliotecario inesistente

Abbiamo guardato i libri tra gli scaffali
prima della chiusura
scena tradizionale - scambio di sguardi
un’ immagine é scivolata per terra
due donnne si abbracciano il bacino
dai piedi alla testa jang e jang
posso tenere la tua mano?

il bibliotecario nel frattempo si perde nei suoi cataloghi
che stress
anche se sa chi era Jomelli
e combatte per la morale
fa cose del genere
fa un passo avanti e due indietro
vive, scrive, ma non parla
legge un po’, ogni tanto
lo osserviamo

adesso dietro la sua schiena mi spingi in quell'angolo buio
lí ci sono solo le riviste slave e la polvere.
Ci si intravede tra gli scaffali
e di nascosto, lascio che le tue dita scivolino nelle mie mutandine e ancora piu’ dentro
mentre mangio il tuo seno
e la mia mano e’ nelle tue cosce e le tue dita fra i miei capelli
occhi chiusi

domenica 23 settembre 2007

cosa cosa

mi hai detto di lasciare stare queste cose, non mi leggevi
ecco vedi non lo sai
che quella lí, l’ho scritta per te
non sei stato attento – non fa nulla –

Io ho 27 anni
non fidarti di una donna che svela la sua etá
se é capace di dire quello é capace di dire tutto

É meglio stare accanto a te, dove posso sognare
e svegliandoci, facciamo gia’ l’amore
il nostro e’ un-corpo selvaggio
tu in me da dietro, pulsiamo
mi mordi la schiena.
tieni il mio corpo
per i capelli
ti tieni la mia criniera e io cavalco sotto di te
sai
fino allo sfinimento

fuori

il mio ginocchio profuma di crema
non ho né luci, né freni
vado troppo veloce,
di nuovo nel mio silenzio,
sarebbe bene arrivare a casa
hanno tagliato l’erba nello stadio

rapidissima attraverso la cittá
vorrei passare con passi invisibili, ma sono in bici
é diverso
altre donne vengono e vanno
make-up, fondotinta e tacchi rumorosi
ridono
cosce e sederi
seni fuori – richiamo sessuale
di sabato sera
profumi
E io da dove sono
e perché sono strana?
anche il mio corpo é strano e mi lascia
indifferente

ri-vivo

Pettegolezzi nel bagno della sala da ballo
noi donne andiamo in coppia a fare pipí
poi tra una grappa e un bitter
si balla
dietro nell’auto, tenendo il vino nei bicchieri di plastica
ci appoggiamo dalla risate e quella che guida, ci prega
di non spruzzare i nostri liquidi
e lasciare stare gli abbracci e le risate lesbici
invidiosa

bere e storie vecchie
e quando il vapore dell’alcool é stato il piu denso per te
io ho tolto le mie scarpe
e tenendo in mano i tacchi - le mie armi -
sono scappata con passi molli come una gatta
e la mia ombra scorre sui muri
con il tuo odore e il tuo profumo, con l’odore del cibo e tuoi altri feromoni
la notte strappa via anche me

Sasso

É diventato molto buio
volevo nascondere il sole sotto la coperta
mettermi vicino come a un gioiello luminoso
per riscaldare la mia pancia

uso la totalitá del mio corpo
altre volte é doloroso esistere
oggi vegetavo solo e mi sono messa a scrivere
non riesco ancora a piangere
mai
cosí cerco altri modi per purificarmi
saró innocente come un sasso

mi hanno detto: se tu ti cerchi in un altro lo trovi e ti perdi
poi hanno detto anche : ti trovi solo nell’altro, guardalo se no ti perdi
non mi interessano gli occhi, il mio sole é sotto la coperta
solo le pieghe sulla piega

dietro le tue palpebre

ti ho guardato negli occhi da vicino
ti ho chiesto di guardare il mio viso, di guardarmi
quelli che si guardano cosí, si innamorano
ti sei nascosto, arrabbiato, dietro il cuscino
e io non riesco a dormire
qualcosa in me stanotte e’ teso e inquieto
le altri parti sono gia’ rilassate

sono contenta di non fare adesso il compleanno
vorrei non avere piu freddo.
che spreco

Cioccolato ciliegia cioccolato

la mia giacca mi ha portato in una pasticceria piena di specchi
per una torta al cioccolato su un piatto col contorno d’oro
sul vetro del tavoletto rotondo rispecchiano
le luci che ballano sul mio viso e l’interna parte della mia mano
guardando dal piatto ognuno é un animale

la mia vita é sempre uno dei sette peccati
adoro la ciliegia nella crema al cioccolato

venerdì 21 settembre 2007

goccia di luce

vorrei versare sul muro un secchio di luce del sole
che oggi ha seccato il bucato sul balcone e
ha riscaldato dentro come la seta

oggi la gente e’ meno aggressiva di altre volte
anche io...
i bambini hanno giocato e riso,
hanno fatto una spiaggia nel centro per aggrapparsi ai ciuffi dell’estate

con il viso della domenica e con i vestiti della domenica abbiamo passeggiato tra le chiese
non mi interessa se esista Dio
abbiamo mangiato junkfood e l’insalata a 470 forint
sono molto leggera...

fiore - come sarebbe

Per Te
Ogni giorno ricevo un fiore, diciamo
perché sei grato, mi aspetti, mi desideri o solo perché esisto
o perché é un bel gesto

e io in cambio, ti penso se non ci sei
e ti immagino tra mie labbra

da tanto tempo

Il silenzio del travaglio ha boccato la continuitá del tempo
Lí nel non-tempo, non-essere e non-dimensione
Avevo la morte dietro le spalle
Ho avuto paura e ho combattuto
Le moire sdentate hanno tessuto il cordone
Volevano essere pure
Dumdudumm dumdudumm
Mi ricordo un po’ – poi non mi ricordo di nulla, é solo sucesso
E mi é rimasto solo il sonno

Non mi interessa la sutura e la cicatrice
Potrei leccarla
Ma c’é silenzio profondo
la musica é finita

al posto della musica una goccia di spazio, due gocce
di acqua di piscina rotolano giu’
spalla seno ventre grembo coscia ginocchio gamba caviglia calcagno terra
spalla scapola schiena sedere coscia piega del ginocchio gamba caviglia calcagno terra
da adesso sono un cavo?

vedere e bere il sogno

descrivere di notte le associazioni piu ose’
non oso
ma ho bisogno di questo salto
per poter sentire che volo?

come PJ
o come SK salta corraggioso nel niente con la forza della fede - per restare intellettuali

sia!
come dalla coccinella cresce un fungo
e sotto sorride la strega col naso di ferro
tenendo in mano il pane col miele di Gretel e il filo della cintura di Hansel
lui trae fuori dalla tasca dei pantaloni l'apriscatole
fidando nella levitazione
e Hansel lo usa, lascia girare la lama, sudando attorno all'orizzonte
per sapere come funziona il mondo sotto la superficie della terra
e se i morti dormano
oppure siano svegli, come il mio angioletto che mi aspetta
tic-tac
perché l'eternitá si puo’ spezzare

guardandosi attorno da una nuvola legggerissima
intanto Gretel e’ salita lungo il filo
e si é stupita dell’altezza che ha raggiunto
da qui si possono sussurare a Gesú Bambino i desideri piu’ nascosti
- potrebbe farlo

ma Peter Pan fa un rumore con il suo flauto
perché tutti gli altri vadano all'inferno
casca un capello nella tua zuppa…
mettiti nel mio carro e WROOOMM ti rapisco
noo.. .. a Bora Bora
champagne a volontá
dal bicchiere all'ombellico

alcuni preferiscono il prete, alcuni sua moglie
a me é piaciuto come lei ha sorriso nel primo banco
I suoi capelli biondi sono bagnati nella polvere fine a che si vede solo nel raggio di sole
(a me piace la moglie ma sappiamo che de gustibus...)
ma lasciamo l'autobus
perche’ lo voglio sul treno
se c’e’ una possibilitá

atterro e smetto

lunedì 17 settembre 2007

se il vento

Come la passione deprimente di un tango dolente,
cosí pesa la notte su una foglia seccata
io sto ancora seduta qui nuda con la finestra aperta
chissá dove mi tirerebbe il vento se fossi fuori e glielo lasciassi fare
mentre mi accarezzo i capelli sul balcone, mentre apro le mie ali
e lascio che le porti via e che indovini i miei desideri
e la melodia che ho sognato e poi me la suoni
senza farne caso
tu dormi o stai sotto casa, spero mi aspetti

palla di vetro

Conservo i segreti dell'estate in una palla di vetro
mettila in una tua tasca e lascia che mi nasconda anch’io lí, come nell'utero
perché a volte l'uomo
non ha fame ma é semplicemente infelice

anche se ha fatto l’amore al sole senza vergognarsi
oppure ha lasciato che i raggi del sole accarezzassero il suo clitoride
come una vergine ha fatto con il getto della doccia…
che goduria, gocciolo
ancora una volta… ancora una volta…

poi rido grata, guardando negli occhi del dio
lui sorride e io godo

/anche perché so che gli piaccio cosí
e lui sa che… omne animal tristem est post coitum/

nascondi anche questo nella palla di vetro

martedì 11 settembre 2007

molto arrabbiata

ti amo
ti amo ti amo
ti amo ti amo ti amo

ti ami
ti ami ti ami
ti ami ti ami ti ami

diventiamo troppo simili

poesia del cappello e sopratutto del vento

ci proviamo dei cappelli - risate di donna
facce e pose
per lo specchio
sei il mio specchio
come mi sta? come sto io?
andrá bene?
bene

ecco vedi, ci nascondo i miei segreti
e il vento lo porta via
lo solleva leggermente
lo fa rotolare
e tu lo prenderesti con un movimento pigro
ma sei lento
e non riesci, sprechi mio tesoro

io poi gioco solo con il vento
il vento e il cappello danzano come innamorati
qualcuno li descrive, qualcuno no
suona invece, come se il vento lo abbracciassee lo circondasse
immagina
suo il cappello, lo penetra e lo tange

poi suona anche la matta – me – che cerca di violentare il cappello
nella sua immobile funzionalitá

ma guarda come mi bacia la fronte e il collo
e mi sconvolge i capelli - voliamo

minne

sento il tuo canto
tu fai divertire la tua donna
di cui virtú e fede ti spingono
a combattere contro
i saraceni e i mori
le disavventure sono la prova
che non solo l'eloquenza
ti rende degno di lei
puoi andare a nord, a sud o in terra santa
amore lontano - grandi parole
ma quando arriva l'alba non si sa piu’ se lui ti dimentica
se ha ancora il tuo fazzoletto
o é ormai diventato solo un sudario

baci

stasera mi lamento perché sono stanca ... no sono felice
... ma qualche volta puo’ servire.
mi é tornato il sorriso vedi?

senti … stasera voglio dei baci
baci veri
labbre umide su labbre umide
no! non voglio mettermi sulle tue gambe, no non cosí
solo baci
no, non un bacino
baci seri
baci che infuocano
qualcosa che scorra su e giu’ per la spina dorsale
esatto
qualcosa che faccia vibrare il collo
e le palpebre
e mentre le mie dita ti accarezzano tra i capelli
tu mi stringi dalla schiena….

pensiamo se veramente siamo innamorati o ci piacerebbe esserlo.

Confessione

per una persona speciale
- spero lo accolga come una carezza

tutto é cominciato come un brano musicale,
diciamo jazz,
quasi in silenzio... dove si respira cautamente
uno scivolio perfetto e il tangere dell'altro
un guardarsi negli occhi profondamente che vuole vedere il desiderio nascosto
attraverso il nero della pupilla
il gioco dei corpi che si stanno conoscendo
all’inizio solo un capriccio come una tempesta
poi la passione incarnata
poi la danza
nero e bianco
destino nel fumo della sigaretta
rossetto bordeaux
vino rosso e sudore
la tua pelle ha un odore caldo e salato
perche’ tu mi desideri... e io mi lascio desiderare
il desidero diventa dolore
e alla fine l'urlo rende liberi